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Medjugorje Libro Giallo

Vi supplico ascoltate i miei messaggi e viveteli

Data: 7 novembre 2006 , Ultimi aggiornamenti 13 marzo 2008
Autore: Dr. Fra Slavko Barbarić, OFM , Fra Tomislav Vlašić, OFM
Categoria: Libri con Premissime Riflessione , Libri , Sacerdoti di Medjugorje
Contenuto dell'articolo
  1. « Adesso non pregate, mettetevi in silenzio e lasciatemi passare attraverso i vostri cuori »
  2. I messaggi della Madonna ci preparano per gli avvenimenti che ci attendono
  3. Il piano del Signore non è universale, è individuale
  4. Se io mi metto sul livello dei messaggi e li vivo, il futuro non e più nascosto per me
  5. «Tutti coloro che ascoltano e vivono i miei messaggi sono la mia Parrocchia»
  6. « In questo anno offrirò la mia pace al mondo »
  7. « Dovete sentirvi nulla. È il Padre che farà tutto »
  8. « Prendete le vostre croci con gioia »
  9. L'amore è l'unica forza che salva
  10. « Eccomi, sono la serva del Signore »
  11. Non impedite che Gesù vi ami
  12. « Cari figli, accogliete tutto quello che il Signore vi offre »
  13. Si impara la fede attraverso un'apertura umile
  14. « Cari figli, voi dimenticate che siete tutti importanti »
  15. «Ogni famiglia sia attiva nella preghiera»
  16. « Cari figli, voi siate la gioia di tutti gli uomini, siate la speranza ad ogni uomo »
  17. L'apertura del cuore allo Spirito Santo ci porta alla profondità della conoscenza
  18. «Appena vedete un peccato confessatelo, affinché non rimanga nascosto nelle vostre anime »
  19. « Vi invito perché mi offriate i vostri cuori, affinché io possa cambiarli e farli simili al mio Cuore »
  20. « Cari figli, oggi vi invito a vivere l'amore con Dio e con il prossimo nella vostra vita »
  21. « Siate luce a tutti e testimoniate nella luce »
  22. « Con queste grazie, cari figli, desidero che le vostre sofferenze diventino la gioia »
  23. Preparate i vostri cuori per l'incontro con Dio
  24. « Il vostro obbligo non è tanto di fare, quanto di adorare Dio, di stare con Dio »
  25. Entrare nella preghiera del cuore
  26. «Senza preghiera, cari figli, non potete sentire né Dio, né me, né la grazia che vi sto dando»
  27. Se voi vi offrite completamente al Signore, permettete a Lui di guidare la vostra vita
  28. « Se desiderate sentire che Dio è quella vera pace che cercate, allora semplicemente dovete pregare col cuore »
  29. « Io desidero soltanto che per voi il Rosario diventi la vita »
  30. Che cos'è la preghiera?
  31. Consacratevi ogni giorno alla Vergine
  32. « Impegnatevi con l'amore dove siete »
  33. La Madonna chiede la confessione settimanale alle persone che si consacrano
  34. Camminate sotto il Cielo aperto
  35. « Desidero che anche per voi la croce sia gioia »
  36. « Pregate per poter accettare la croce »
  37. « Non siete pieni di gioia perché non siete in grado di capire il mio amore immenso »
  38. Scrivete nei vostri cuori che Dio è il Signore
  39. L'Adorazione al Santissimo
  40. « Desidero invitarvi a prendere e vivere sul serio i messaggi che vi do »
  41. « Pregate, cari figli, solo così potrete conoscere tutto il male che sta in voi ed offrirlo al Signore, in modo che il Signore possa purificare del tutto i vostri cuori »
  42. Siamo invitati di nuovo a dire il nostro « si »
  43. Bisogna pregare in continuo
  44. « Il mio cuore segue attentamente i vostri passi »
  45. « Io invito le famiglie alla santità. Che le famiglie siano un luogo dove nasce o sta nascendo la santità »
  46. « Vuoi offrirti anche tu per la salvezza del mondo? »
  47. La preghiera senza sosta è la nostra vita
  48. « Cari figli... »
  49. « Vi ho offerto tutto e da voi sarà chiesto tutto »
  50. MESSAGGIO DELL'8 GENNAIO 1987: « Da oggi darò meno messaggi, ma sono con voi »
  51. « Cari figli, ormai si è compiuto quello che il mio Signore ha programmato »

Meditazioni (sui Messaggi) di P. Tomislav Vlasic e P. Slavko Barbaric - Anno 1986

Io credo che noi, tutti quanti, se vogliamo essere veri pellegrini, dobbiamo fare questo passo, anche se le potenze del mondo ci schiacciano, ci costringono: offrire con la pace le nostre vite e continuare a vivere questa offerta umilmente. Soltanto così Dio sarà glorificato in noi.

Penso che questo è molto importante, perché tutti noi siamo pronti a fare la lotta per la Madonna, a discutere, a tirare le conclusioni logiche, a portare gli argomenti umani, ma tutto quello è di poca importanza.

Dobbiamo riflettere, dobbiamo portare una chiarezza anche umana, ma in fondo è Dio che agisce e, quando non abbiamo nessuna forza umana, anche lì dobbiamo rimanere in pace, sicuri che Dio vincerà.

Perché tutti noi vogliamo un trionfo, un trionfo sulla terra, ma il trionfo sulla terra non ci sarà: soltanto chi si offrirà, come si è offerto Gesù, arriverà ad un trionfo nel Cielo. Qui sulla terra l'unico trionfo è di offrire la nostra vita, affinché il nostro fratello sia salvato.

(P. Tomislav Vlasic - 8 febbraio 1986)
Milano, 10 marzo 1987

« Non siete pieni di gioia perché non siete in grado di capire il mio amore immenso »

Quando ero studente e studiavo 1'esegesi degli Atti degli Apostoli, il mio professore spiegava che l'episodio della discesa dello Spirito Santo, era soltanto una forma letteraria, che tutto quello non era avvenuto. E nella Bibbia - spiegava - il racconto dei nostri progenitori con satana, era un racconto, non una realtà.

Poi, durante la teologia, ho sentito molti di questi racconti. In particolare ho sentito un racconto: satana non esiste.

In questi ultimi anni e con le apparizioni della Madonna abbiamo visto che questi non sono racconti, ma sono realtà. E tutto quello che è detto nella Bibbia è una realtà profonda, vera.

Noi in questi anni abbiamo visto che le cose si sono manifestate. Pian piano, andando avanti, facendo quello che la Madonna ci diceva, le cose si rivelavano e diventavano realtà.

Così il tema di satana, così il tema della discesa dello Spirito Santo, così molti altri temi che si sono manifestati. Si vede che la Madonna ci porta a una chiarezza nella fede, ad una chiarezza maggiore.

Perché vi dico questo? Soltanto per ricordare che la Madonna annunciando i punti essenziali, in questi anni li fa vedere. E voi pellegrini dovete sapere che quando si tratta delle apparizioni di Medjugorje si tratta di qualche cosa che sta già manifestandosi, che già molte cose noi le abbiamo scoperte, le abbiamo viste. Non è un racconto l'apparizione della Madonna a Medjugorje, ma una realtà manifestata davanti a noi. L'abbiamo praticamente toccata, vissuta.

Ho detto anche diverse volte che è molto importante se voi volete accettare questa realtà. Nessuno può dire: « Vado a Medjugorje a chiedere qualche grazia. Mi basta ».

Questo non è sufficiente. Dobbiamo andare a Medjugorje per incontrare Cristo, per prendere una posizione radicale nella fede, per convertirci. Come spesso dice anche Mirjana negli ultimi mesi: « Quello che la Madonna sta facendo è una preparazione per incontrare Cristo, per la venuta del Cristo ». Ora, noi non possiamo prepararci per questo incontro per mezzo delle notizie di Medjugorje, le notizie razionali, ma soltanto per mezzo della conversione del cuore.

Ho detto una volta ai veggenti: voi potete essere i meno preparati per questi avvenimenti. Uno studente può conoscere la data dell'esame e non essere preparato. Così anche un veggente può sapere il giorno di una ammonizione, di un segreto, ma non essere preparato.

Perché vi dico questo? Affinché anche noi non diciamo: « Ecco, io conosco e sto aspettando ». E' inutile aspettare, è inutile sapere. È utile cambiarsi, prepararsi sul livello del cuore: allora attendiamo Gesù, siamo pronti per incontrarlo in ogni momento, quando viene il momento della nostra morte o in ogni momento quando vengono delle difficoltà. Senza questa preparazione noi non siamo pronti. Per questo la Madonna sta tra di noi per prepararci.

Nell'ultima domenica le due letture mi hanno parlato molto su questo livello. Il profeta Abacuc gridava a Dio: « Perché non mi ascolti più? Io prego, ma tu non mi ascolti. Guardo ingiustizie attorno a me ». Sembrava che Dio fosse nascosto, perché non rispondeva.

Nel Vangelo, gli Apostoli dicono: « Accresci la nostra fede » e il Signore dice: « Se avete fede quanto un granello di senape, e direte a questa pianta di sicomoro "sradicati e trapiantati in mare", ti obbedirà ». E gli Apostoli hanno chiesto la fede.

Penso che pochi hanno capito la parabola che il Signore dice dopo: « Chi di voi avendo un servo ad arare o a pascolare il gregge, quando è di ritorno gli dice: "Vieni subito e mettiti a tavola, o non gli dirà piuttosto: preparami da desinare, sii pronto a servirmi finché abbia mangiato e bevuto. Poi anche tu mangerai e berrai". Si riterrà forse obbligato verso quel servo, perché ha fatto quello che gli ha comandato? Così anche voi quando avrete compiuto tutto quanto vi è stato comandato dite: "Siamo servi inutili. Abbiamo fatto il nostro dovere" ». Nelle ultime settimane il tema che sto meditando è il mistero. Gesù mi ama tanto, immensamente, e mi chiama in continuo: « Cresci nella fede, nella speranza, nell'amore ». Io lo voglio e lo desidero: come mai non lo realizzo? Un Onnipotente vuole, e io voglio da parte mia e non ci riesco.

Dov'è il problema? Io l'ho visto in questa parabola. In che senso? Il Signore vuole, ma il Signore non può darmi senza di me. Presuppone una mia crescita, pian piano. Lui è il Signore, io sono il servo. I doni sono dentro di me, esistono già.

Quasi un rimprovero agli Apostoli: « Se aveste la fede come un granello di senape... ». Quasi un rimprovero, ma è nello stesso tempo una chiamata: voi siete servi, dovete servire questo granello. Dovete mettervi al servizio di questo granello, affinché cresca.

Perché i messaggi della Madonna così a lungo? È una chiamata continua per far crescere questi doni che ci sono dentro di noi.

Poco fa ho parlato della realtà biblica che è stata mascherata con le parole e vi ho detto come oggi i così detti racconti si manifestano come realtà vera della vita.

D'altra parte oggi anche l'altra realtà si manifesta: quello che fino ad oggi noi sacerdoti, religiosi, persone che si sono consacrate non abbiamo creduto, non abbiamo potuto fare, oggi possiamo farlo, perché questi doni crescono pian piano nella Chiesa, si manifestano e noi possiamo usarli per il servizio degli altri.

Noi siamo chiamati, attraverso la Madonna, attraverso questi messaggi, a far crescere questi doni e così rinnovare la Chiesa.

Attraverso questa crescita spirituale noi siamo in grado di portare i messaggi di Dio, il messaggio del Vangelo e il messaggio della Madonna al mondo come parole vive: la Vita che si è manifestata in noi. L'ultima volta quando ho incontrato la gente italiana, si è avvicinato un medico a dirmi: « Padre, per favore dica a questa gente che io non sono in grado di guarire tutte le loro malattie. Non appartengono a me. Vadano dal sacerdote a risolvere le loro malattie ».

Una rivelazione per un medico, perché entriamo sempre più nella conoscenza della realtà. Da dove provengono le malattie e i problemi? Papa Giovanni Paolo II una volta nell'omelia ha detto: « È venuto il tempo quando dobbiamo nominare ogni cosa con il proprio nome ». Secondo me noi viviamo un tempo della rivelazione, non di qualche cosa di nuovo, ma di scoperta. In questi tempi lo Spirito Santo ci introduce più profondamente alla Verità.

La cosa più importante per noi qua riuniti è sapere che noi possiamo ricevere questa rivelazione soltanto se i nostri cuori si aprono, come si è aperto il Cuore della Madonna, e che il mio cuore non può aprirsi subito, come neanche posso capire subito tutte le cose.

Io devo essere paziente con me. Dentro lo spazio della pazienza divina deve esserci anche la nostra pazienza e dobbiamo continuamente avanzare nella vita spirituale. Non posso dire: oggi vado a Medjugorje e mi converto.

Così non è riuscito S. Francesco: dal momento in cui ha sentito la voce

di Gesù: « Francesco, và a riparare la mia Chiesa » fino al momento in cui ha capito il Vangelo, sono passati tre anni e in quei tre anni continuamente pregava e faceva penitenza.

E poi, prima di morire, ha detto ai frati: « Fratelli, fino adesso non abbiamo fatto nulla, cominciamo da capo ».

Oppure se volete, vedete S. Paolo. Non pensiamo che si fosse convertito subito. Ha vissuto una folgorazione, poi si è ritirato, dicono, tre anni nel silenzio, nella preghiera, per scoprire Dio.

Dobbiamo vedere questa crescita nelle nostre anime. Ecco perché la Madonna resta a lungo tra noi: sta aspettandoci. Noi non possiamo stare seduti attendendo che qualche cosa avvenga fuori di noi, ma durante questo periodo dobbiamo crescere, avanzare nella vita spirituale e così il problema interiore della fede viene risolto.

Questo problema che ho accennato: « Gesù mi ama immensamente, mi ama e vuole darmi la fede, io voglio averla, ma come mai non la realizzo oggi »? Sarà realizzata soltanto attraverso un progresso continuo. Vedete, Gesù non ha dato la fede agli Apostoli subito. Dovevano attraversare momenti duri: anche la sua morte e Risurrezione e alla fine arrivare a un atteggiamento di apertura totale allo Spirito Santo.

Allora sono stati illuminati, rafforzati e potevano fare delle cose grandi, potevano fare quello che Gesù ha fatto.

A questo proposito mi è piaciuto un messaggio dato da Gesù attraverso Jelena: « Sono lieto in voi, però la mia gioia non è completa finché voi non siete pieni di gioia ». Vedete, Gesù sta aspettando che la nostra gioia cresca. Sta aspettando: allora la sua gioia sarà quando noi saremo pieni di gioia, salvati. E aggiunge: « Non siete pieni di gioia, perché non siete in grado di capire il mio amore immenso ».

Io mi domandavo dopo: perché non sono in grado di capirlo? E ho trovato la risposta: devo essere umile, abbandonato, paziente e devo avanzare. Io sono il figlio della generazione che si è allontanata dalla casa del Padre. Non Lo conosce più e non conosce neanche la strada verso il Padre.

Devo essere paziente, come dovevano essere pazienti gli Ebrei che camminavano verso la terra promessa.

E qui trovo la speranza: devo camminare, devo avanzare, devo cambiarmi, devo continuamente andare avanti.

Ecco, noi dobbiamo andare avanti a sviluppare questa nostra disponibilità. Fin quando la nostra vita non diventa gioia nel servizio del Signore, gioia nell'accettare tutto quello che il Signore vuole, non siamo in grado di capire l'immenso amore di Dio, e i doni da noi ricevuti sono soltanto granelli, non ancora piante.

Con questa riflessione vi invito a far aumentare la fede, i doni della fede che sono posti nei vostri cuori, che esistono in ciascuno di voi. Bisogna soltanto svilupparli.

Domanda: Come amare Dio nelle nostre debolezze? Come scoprire la volontà di Dio nelle nostre croci?

Risposta: È una cosa fondamentale se voi volete arrivare presto a Dio, a una gioia immensa, allora dovete riconoscere la volontà di Dio nelle vostre croci.

Adorate Dio nelle vostre croci, lodateLo e attraverso le vostre croci, il Signore farà una scorciatoia verso la purificazione, verso la gioia. Se voi riconoscete la padronanza di Dio nelle vostre croci, allora è Lui che guida avanti. Attraverso le croci imparate più che attraverso tutti i libri del mondo. Senza di questo non potete avanzare.

Le persone non hanno ancora capito l'ultima e finale lezione di Gesù Cristo. Molte persone chiedono a Dio - e questa è l'ultima loro tappa - che risolva tutti i loro problemi su questa terra, e, sul livello spirituale, chiedono una pace, chiedono una gioia in questo: « Risolvimi i miei problemi ».

Questo è sbagliato, sbagliatissimo, perché fino a questo punto arriva il nostro sentimentalismo, la nostra dimensione umana, e le persone sono bloccate.

L'ultima tappa della nostra vita spirituale è quella di Gesù Cristo nell'Orto degli ulivi: non di risolvere umanamente tutti i problemi, ma di prendere la croce con la gioia e con la pace.

Per me l'episodio più profondo della vita di Gesù è quando Lui sta nell'Orto degli ulivi e non permette agli Apostoli di impedirlo sulla strada della sofferenza, anzi, ha guarito l'orecchio del servo del sacerdote. Non ha permesso a nessuno di impedirlo.

L'ultima tappa della vita spirituale è prendere le croci con gioia, con un profondo senso che Dio Padre adopera queste croci per la salvezza. Lì c'è la vittoria su satana, sul male, quando io con gioia accetto le mie croci, e lì si trova la beatitudine anche sulla terra. « Beati i perseguitati, beati gli affamati, i calunniati ».

Chi capisce che il Padre lo ama e, proprio perché lo ama, lo vuole purificare, portare avanti, chi adora Dio in quella situazione, chi trova l'amore di Dio crocifisso nelle sue croci, chi scopre l'amore di Gesù crocifisso nelle sue malattie, beato lui.

Non esiste niente nella mia vita che non sia sotto il dominio di Dio.

So benissimo che il mio Padre è migliore del mio padre terrestre e si prende cura di me in ogni momento, in ogni istante. Se accetto questo con fede allora io avanzo velocissimo e la mia vita spirituale cambia. Domanda: Sto attento, raccolto nella mia preghiera, ma i pensieri mi portano lontano. Il Signore è contento della mia preghiera?

Risposta: Non dobbiamo scambiare il raccoglimento nella preghiera con la concentrazione orientale. Sono cose diverse. Sono sicurissimo che neanche Gesù Cristo disteso sulla Croce poteva essere concentrato in modo psichico.

Ha amato col cuore, ha gridato e sapete bene che chi grida non è concentrato.

La preghiera raccolta è parlare dal nostro cuore ferito, distratto, sofferente, pieno di gioia in un incontro personale.

Vedete la mamma con un bimbo ammalato: quale incontro c'è tra di loro? Un incontro di amore. A volte il bimbo piange, piange la mamma, il bimbo grida e la mamma non può aiutarlo, ma soltanto lo bacia, lo abbraccia.

E come è la preghiera? Noi non possiamo analizzare le croci, le distrazioni che vengono dalla civilizzazione sbagliata, dalla nostra vita. Dobbiamo cercare i mezzi, però, possiamo andare fino a un certo punto: sempre di più scopriamo un mistero del male e del bene dentro di noi, ma dobbiamo essere contenti di camminare, di andare verso la casa del Padre con l'amore, perché anche se tutto nella nostra vita spirituale è sbagliato, basta che ci sia l'amore dentro di noi. Possiamo sbagliare nei mezzi, possiamo sbagliare nelle idee, ma se c'è dentro di noi l'amore, la ricerca sincera del Signore, Lo troveremo.

Domanda: Con che spirito offrire le difficoltà a Dio?

Risposta: Ho dato poco fa la risposta di accettare la volontà di Dio nelle nostre debolezze, nelle nostre sofferenze.

Quello che noi possiamo offrire al Padre su questa terra, quello che non esiste nel Cielo, sono soltanto le difficoltà e le croci.

Se io voglio lavorare e non posso, perché ho le difficoltà, basta che io con amore offra la mia difficoltà al Signore. A Dio non servono tanto le mie opere. Di nuovo l'ultima tappa spirituale è la Croce. Se le opere

fossero al primo posto, Gesù sarebbe stato fino a oggi sulla terra per guarire, per cambiare, per insegnare. Invece Dio ha voluto da Gesù l'offerta personale. È proprio l'offerta personale, il grado dell'offerta personale, dell'abbandono personale che si rispecchia in modo migliore nelle sofferenze. Io offro me stesso. Se io non offro me stesso anche nelle mie opere, guai a me.

1 farisei hanno offerto le opere, non hanno offerto loro stessi. E lì dobbiamo trovare la risposta: offrire noi stessi sia nelle difficoltà, sia nelle opere. È quello che conta davanti a Dio. Domanda: Che cosa fare per avere la grazia?

Risposta: Nulla. La grazia è gratis. Il mio sforzo è soltanto di aprirmi, di accettare. Io non posso salvarmi per le mie opere. Quando io ricevo la grazia allora posso sviluppare quel dono.

Come mai il ladro crocifisso vicino a Gesù finisce in Paradiso? Il ladro dove ha scontato? Nella misericordia di Dio.

L'ultima radicale tappa davanti a Dio è l'appoggio sulla misericordia. Perciò la penitenza, le preghiere possono essere cose farisaiche. Se io digiuno un anno e dico: « Padre adesso devi esaudirmi », questo è negativo.

È più giusto quello che fa il peccatore in fondo alla sinagoga e dice: « Signore non sono degno, sono un peccatore: abbi pietà di me! ». Gesù dice: « Quello è stato esaudito. Non il fariseo che stava davanti e diceva: "Ti ringrazio perché sono bravo, perché digiuno due volte nella settimana, perché dico tutte le preghiere, perché faccio tutto..." ».

Il peccatore è stato esaudito.

Dobbiamo imparare che con tutte le nostre opere o senza, la nostra forza è l'apertura alla misericordia di Dio.

Potete incamminarvi verso domenica prossima. Lì vedrete chiaro: coloro che sono i fedeli, i praticanti, non sono aperti al Signore, e uno straniero riceve la grazia. Viene da un altro paese, uno che non conosceva il vero Dio. È stato guarito dalla lebbra, dalla malattia, perché aveva il cuore aperto.

Noi dobbiamo partire da questo punto della misericordia infinita di Dio. Esiste soltanto un problema nella nostra vita cristiana ed è questo: tutti siamo feriti dentro, tutti quanti, e noi ci siamo nascosti, non permettiamo a Gesù che venga con tutta libertà e ci guarisca.

Le nostre difficoltà sono qui. Potete analizzare benissimo tra di voi,

perché le persone sono chiuse. Certamente perché hanno delle ferite dentro di loro.

Preghiera:

Signore, per intercessione della beata Vergine Maria, Regina della pace, guidaci avanti, affinché tutti i doni che tu ci hai dati crescano dentro di noi, affinché tutto il male che abbiamo attraverso i nostri peccati personali e attraverso i peccati collettivi dell'umanità, si allontani da noi. O Signore, guariscici dall'amarezza, dalle tenebre, dalle idee sbagliate. Manda la luce dello Spirito Santo, affinché possiamo capire il tuo amore immenso anche nel momento delle nostre sofferenze, delle tragedie umane. Dacci lo Spirito Santo affinché possiamo adorare, Signore, il tuo amore immenso crocifisso sulle nostre croci umane. Dacci la gioia, dacci la speranza, dacci la fiducia e dacci il tuo amore.

O Signore, aiutaci affinché possiamo avanzare nella vita spirituale ogni giorno, affinché su questa terra la luce aumenti ogni giorno.

O Signore, facci tuoi servi, non i padroni nella tua casa, nella tua Chiesa, ma i tuoi servi.

Aumenta le grazie nei sacerdoti, nei capogruppo, aumenta le grazie nelle nostre comunità, nelle nostre famiglie, in tutte le persone.

In modo particolare dacci le grazie per coloro che soffrono, affinché possiamo aiutarli e portarli a Te.

O Signore, manifestati come l'Amore immenso all'umanità sofferente, a tutti coloro i quali soffrono, anche ai terroristi i quali sono rimasti senza amore, senza comprensione. Tu sei il padrone del terrorismo, non la polizia, non i militari, neanche le bombe atomiche.

Ma Tu, Signore, che sei Amore, col tuo amore Tu puoi cambiarli e puoi cambiare tutto il mondo. O Signore, perciò benedici noi e il mondo intero.

E io vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Io pregherò per voi, ma voi ricordatevi: la cosa più saggia è pregare per Padre Tomislav.

(P. Tomislav Vlasic - 8 ottobre 1986)

 

Fonte: Friends of Medjugorje Association

 


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