I giovani e la fede, Mara Satangelo partecipa alla puntata speciale di Matrix.
E’ del tutto evidente che, in mancanza di un riconoscimento della Chiesa, se le "apparizioni" e i messaggi terminassero, si determinerebbe un progressivo calo di interesse nei confronti di Medjugorje.
Di Tanja Popec
Il recarsi a Medjugorje è per molti ricerca di un miracolo, di un’apparizione, di un messaggio particolare. Neppure i teologi vengono risparmiati dall’interrogativo della curiosità dei fedeli di sapere se là avvenga qualcosa di particolare. Forse più di altri, i teologi in luoghi del genere “lottano” dentro di loro con la conoscenza, con la disciplina, con l’obbedienza alla Gerarchia, con la loro vita personale e con Dio, che, anche quando tace, dice molto. Molti mi hanno domandato cosa penso delle apparizioni di Medjugorje. Tuttavia, non mi ritengo chiamata a giudicare se esse siano reali ed a stabilire a quale ordine appartengano. In realtà, la mia fede non cresce né crolla con esse. Attendo il pensiero del Santo Padre, che darà l’ultima parola su questo quando verrà il tempo.
Una bella ragazza con un percorso di fede legato a Medjugorje. La malattia, la ricerca di risposte, di speranze.
Elena Artioli ci racconta la sua vita e come ha affrontato le difficoltà.
La mia storia inizia all’età di 16 anni, quando, per problemi visivi ricorrenti, vengo a conoscenza di possedere una malformazione artero-venosa cerebrale (angioma), in regione frontale posteriore sinistra, della dimensione di circa 3 cm.
La mia vita, da quel momento, cambia profondamente. Vivo nella paura, nell’angoscia, nella non conoscenza, nella tristezza e nell’ansia quotidiana… di quel che potrebbe succedere in qualsiasi momento.
Ciao cari amici! Vi mando quanto sotto, spero che vada bene e spero anche che serva a far aprire gli occhi a qualcuno. E' quanto ho vissuto in prima persona. Tenete conto che ho creduto a Medjugorje per 29 anni! Finché ...
[0:38:30]: "... preso la machina so tornata a Milano, ....
E incontrato e un amico che io conosce a due anni. E per due ore io di parlato di questa felicita, di Dio, di galline, di patate; e lui per due ore che mi guardava con bocca aperta; e dopo due ore mi fa:
'Ania, ma che droga tu ha fumare a Medjugorje?'
perche non capiva.
...
E le unica mia droga adesso le preghiera, le amore di dio, le amore de prossimo".
Il miglior giocatore di pallanuoto al mondo, il 24nne Alex Giorgetti, è venuto a Medjugorje. Viene da Savona in Italia, è attaccante della Pro-Recco ed anche membro della nazionale Italiana maschile di pallanuoto, quest’anno campione del mondo. Il giovane Alex ha incontrato in primo luogo Fra Miljenko Šteko, capo dell'ufficio Informazioni di Medjugorje al quale ha consegnato la palla firmata da tutti i giocatori della squadra italiana. Successivamente ha condiviso la sua esperienza di vita con il giornalista della stazione radiofonica "MIR" Medjugorje.
Ci ha detto della sua conversione sperimentata un anno fa quando ha incontrato Gesù e Maria e di come sia davvero molto felice dopo aver completamente cambiato vita.
Pascale Gryson-Selmeci, abitante del Braban belga, sposa e madre di famiglia, testimonia la sua guarigione avvenuta a Medjugorje, venerdì 3 agosto dopo aver preso la Comunione durante la S. Messa. La signora sofferente di una „leucoencefalopatia“, malattia rara ed incurabile i cui sintomi appartengono a quelli delle forme di sclerosi a placche, partecipa al pellegrinaggio organizzato a fine luglio, in occasione del pellegrinaggio dei giovani. Patrick d’Ursel, uno degli organizzatori, è stato testimone della sua guarigione.
Secondo i testimoni, quest’abitante del Braban belga, era malata dall’età di 14 anni, e non era neanche più in grado di esprimersi. Dopo aver preso la S. Comunione, Pascale ha avvertito dentro di sè una forza. Con grande sorpresa del suo sposo e dei suoi cari, ad un certo punto si mette a parlare e...si alza dalla sua sedia! Patrick d’Ursel ha raccolto la testimonianza di Pascale Gryson.
Speciale con ospite in studio l'ex Top Model Ania Goledzinowska
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